Colorare i capelli è un gesto comune, ma può comportare svantaggi per la salute del cuoio capelluto e dei capelli. Questa è una cosa molto risaputa a questo punti, i prodotti per la colorazione spesso contengono sostanze aggressive come ammoniaca e perossido di idrogeno, che danneggiano la struttura dei capelli, rendendoli secchi e fragili. La rimozione della naturale idratazione può causare secchezza e opacità, mentre i prodotti chimici possono provocare irritazioni e allergie cutanee, soprattutto nelle persone con pelli sensibili.
La colorazione può portare alla perdita di proteine essenziali, indebolendo nel tempo i capelli in modo sostanziale e nei casi peggiori, i capelli rimarranno danneggiati per anni dopo essere stati sottoposti a troppe tinture consecutive
Studi recenti condotti negli Stati Uniti hanno evidenziato una connessione tra un uso regolare di tinture per capelli e un aumento della probabilità di episodi tumorali. Specificamente, coloro che tingono i capelli mensilmente presenterebbero un incremento statistico del 19% nell’insorgenza di questa condizione, come indicato da una ricerca pubblicata nel 2018 sulla rivista scientifica Anticancer Research. L’autore dello studio ha consigliato di limitare le tinture a non più di sei volte l’anno per ridurre i rischi.
Un secondo studio, noto come “Sister Study”, ha esaminato 50.000 donne con una sorella affetta da tumore nel corso di dieci anni. I risultati hanno dimostrato che le donne che utilizzano tinture permanenti hanno un aumento fino al 17% delle possibilità di sviluppare il cancro al seno.
La ricerca ha esaminato a lungo il possibile collegamento tra l’uso di coloranti per capelli e il cancro, focalizzandosi sui rischi di leucemie, linfomi, cancro alla vescica e al seno.
I ricercatori adottano due principali approcci per determinare se una sostanza può provocare il cancro. Di solito, né gli studi umani né quelli di laboratorio forniscono prove esaustive singolarmente, pertanto solitamente si esaminano entrambi i tipi di studi.
L’analisi dei coloranti per capelli è complicata in quanto possono contenere migliaia di sostanze chimiche diverse, e nel corso del tempo gli ingredienti hanno subito variazioni. Modifiche ai prodotti sono state apportate in seguito alla scoperta della cancerogenicità di alcune sostanze chimiche nei coloranti più antichi negli anni ’70. La data dell’uso del colorante (prima o dopo il 1980) è spesso un criterio di classificazione nei risultati degli studi.
Certuni componenti presenti nei coloranti hanno evidenziato proprietà cancerogene in esperimenti condotti su animali da laboratorio, tuttavia, la correlazione con l’utilizzo umano risulta poco chiara.
La valutazione del rischio di cancro alla vescica, linfomi, leucemie e cancro al seno è stata condotta principalmente su due categorie: coloranti utenti abituali e individui esposti professionalmente (parrucchieri e barbieri). I lavoratori presentano un lieve aumento del rischio di cancro alla vescica, mentre non emergono prove consistenti di un incremento del rischio tra i consumatori di coloranti.
Per leucemie e linfomi, i risultati sono contrastanti, con alcune indicazioni di aumento del rischio, specialmente nelle donne che utilizzano colori più scuri prima del 1980. Riguardo al cancro al seno, le evidenze sono variegate, con alcuni studi che suggeriscono legami con specifici sottotipi.
Per quanto concerne altri tipi di cancro, gli studi sono ancora limitati, impedendo conclusioni definitive. Date le ampie pratiche di utilizzo dei coloranti per capelli, ulteriori indagini sono necessarie.
Gli esperti non dissuadono completamente dall’uso di tinture per capelli, ma suggeriscono di evitarne un utilizzo frequente e mensile. Ricerche mediche indicano che il rischio aumenta significativamente, specialmente tra coloro che lavorano come parrucchieri. L’esposizione alle tinture emerge come il fattore critico per valutare i potenziali danni. Un avvertimento particolare riguarda coloro che hanno iniziato a tingere i capelli prima degli anni ’80, periodo in cui alcune tinture contenevano ammine aromatiche rivelatesi cancerogene. Vista la lunga latenza dei tumori, la prudenza è consigliata per chi ha iniziato a utilizzare tinte in quel periodo.
Per ridurre tali rischi, si consiglia di seguire attentamente le istruzioni del prodotto, optare per prodotti di alta qualità e adottare trattamenti rinforzanti e idratanti per preservare la salute dei capelli. Un recente studio statunitense ha evidenziato una connessione tra l’uso frequente di tinture per capelli e un aumento del rischio di tumori, suggerendo di limitare a sei il numero di tinture annue per mitigare tali potenziali pericoli.
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